Quali sono i requisiti e quali documenti occorrono per poter richiedere il Bonus Mamme 2025: ecco come fare, passo dopo passo.
Il Bonus mamma 2025 è confermato e si prevede che le lavoratrici con due o più figli possano presentare la richiesta a partire da febbraio.
Questo nuovo provvedimento porta con sé modifiche significative rispetto agli anni precedenti, in particolare per quanto riguarda la modalità di accesso e l’entità dell’esonero contributivo. Sebbene la platea delle beneficiarie si allunghi, nuove restrizioni in termini di reddito sembrano essere il tema centrale del bonus di quest’anno.
Bonus Mamme 2025: cos’è e come si richiede
Il Bonus mamma consiste in un esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri, applicabile fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo, per coloro che hanno due o più figli. Questo aiuto economico ha come obiettivo quello di sostenere le famiglie e incoraggiare la natalità , rispondendo così a una necessità sociale sempre più urgente in un Paese come l’Italia, dove il tasso di natalità è in costante calo.
Dal 2027, per le madri di tre o più figli, sarà previsto un ulteriore allungamento del periodo di esonero, che arriverà fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. Questa misura riflette un impegno del governo nel sostenere le famiglie numerose, che affrontano sfide economiche e logistiche maggiori rispetto a quelle con un numero inferiore di figli.
Un aspetto cruciale del Bonus mamme 2025 è l’introduzione di un limite di reddito fissato a 40.000 euro. Sebbene questa modifica possa apparire restrittiva, il Governo ha dichiarato che l’intento è quello di ampliare la platea di beneficiari. Infatti, oltre alle lavoratrici dipendenti, anche le lavoratrici autonome con almeno due figli e iscritte all’assicurazione generale obbligatoria o alla gestione separata potranno fare richiesta. Tuttavia, non possono accedere al bonus le partite IVA che aderiscono al regime forfettario e le lavoratrici domestiche.
Questa scelta di introdurre un limite di reddito è giustificata dalla necessità di garantire che le risorse stanziate, pari a 300 milioni di euro, siano utilizzate in modo efficiente. In tal modo si spera di favorire un maggior numero di famiglie, anche se con criteri più rigorosi. La richiesta del bonus non sarà automatica e le lavoratrici madri dovranno attivarsi per ottenerlo. Ecco i passaggi da seguire:
- Presentare la domanda al proprio datore di lavoro oppure direttamente tramite il portale INPS.
- Fornire i codici fiscali dei figli.
Per il 2025, si prevede che le prime erogazioni possano avvenire a partire da marzo, comprensive degli arretrati di gennaio e febbraio. È importante notare che le lavoratrici madri che daranno alla luce un secondo figlio nel 2025 potranno beneficiare dell’esonero contributivo già dal mese successivo alla nascita. Le modalità di accesso saranno ulteriormente specificate nel decreto attuativo che il Ministero del Lavoro e il MEF dovranno pubblicare entro la fine di gennaio. Questo decreto chiarirà anche le procedure per garantire il rispetto delle risorse disponibili.
Oltre alle lavoratrici domestiche e alle autonome che aderiscono al regime forfettario, altre categorie rimangono escluse dalla decontribuzione. Non possono beneficiare del bonus le madri con un solo figlio, anche se disabile, le madri disoccupate e le pensionate. Questa esclusione ha sollevato preoccupazioni e dibattiti tra i gruppi di advocacy per i diritti delle donne, che chiedono un allargamento delle misure di sostegno per includere anche queste categorie vulnerabili.