Ansia per i balneari: la questione Bolkestein si chiude con indennizzi

San Benedetto (Ascoli), 13 marzo 2025 – L’epilogo della lunga e complessa battaglia dei balneari sembra avvicinarsi. Due giorni fa, a Roma, il vicepremier Matteo Salvini ha tenuto un incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria, focalizzandosi sull’unico tema attualmente in discussione riguardo alla questione Bolkestein: la quantificazione e il riconoscimento degli indennizzi ai concessionari uscenti, in vista della riassegnazione degli stabilimenti attraverso una procedura di evidenza pubblica. Tra i partecipanti all’incontro, presente anche San Benedetto con il suo rappresentante, Giuseppe Ricci, presidente dell’Itb e titolare dello chalet ‘Stella Marina’. Ricci ha espresso un parere netto, condiviso da molti colleghi, sottolineando la difficoltà di lasciare un’attività alla quale ha dedicato una vita. Rivolgendosi al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha affermato: “La politica dovrebbe pensare a come proteggere e valorizzare il mio lavoro. Noi non vogliamo gli indennizzi. Ci sono giovani che hanno creduto in questa professione, investendo e indebitandosi. Propongo di concedere ai balneari il diritto di superficie, permettendo loro di riscattare le proprie imprese. Lo Stato ne trarrebbe beneficio e potrebbe salvaguardare 400mila famiglie che si sostentano con questa attività. Siamo pronti a pagare quanto dovuto per garantire la continuità lavorativa. Vorrei sapere – ha concluso – che alla fine di questa storia avrò lasciato un segno”.

Il movimento di protesta, nato in risposta alla direttiva Bolkestein, potrebbe trovarsi di fronte al suo momento decisivo dopo vent’anni di battaglie. Il decreto approvato lo scorso novembre ha dato inizio a una fase in cui non mancheranno ricorsi e nuove manifestazioni. Tuttavia, secondo le dichiarazioni dell’esecutivo nazionale, sembra che il tempo per le rivendicazioni sia esaurito. Salvini ha chiarito che l’unico punto all’ordine del giorno riguarda gli indennizzi e ha comunicato che il governo avrà 20 giorni per trovare la soluzione migliore. Questa soluzione dovrà includere la rivalutazione dei beni e garantire una remunerazione equa basata sugli investimenti effettuati nell’ultimo quinquennio. Per raggiungere questo obiettivo, si preannuncia un confronto complesso con la Commissione Europea, che si prevede non sarà affatto semplice.

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Ludovica Loringa