
Il 2025 si presenta come un anno cruciale per Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, che si trova ad affrontare due variabili fondamentali: il tempo e l’incertezza. Questi fattori rappresentano una sfida significativa per la Casa Bianca, in particolare a causa delle recenti oscillazioni in materia di dazi, posti di lavoro e relazioni internazionali. Mentre il mercato si adatta a queste dinamiche, è chiaro che l’economia reale e i mercati finanziari sono sotto osservazione. La situazione attuale mette in discussione la stabilità di Wall Street e Main Street, con gli americani che si chiedono quanto a lungo possano tollerare l’incertezza economica.
Fluttuazioni del mercato azionario
Il 6 marzo 2025, l’indice azionario S&P 500 ha registrato una flessione di oltre il 10% rispetto al suo picco di un mese prima, un segnale di crescente pessimismo tra gli investitori. Questo calo è stato interpretato dagli esperti come una “correzione” del mercato, evidenziando come le dichiarazioni e le azioni di Trump stiano influenzando negativamente la fiducia degli investitori. In un contesto di instabilità , gli investitori mostrano una certa abilità nel navigare tra le politiche governative, ma l’incertezza continua a pesare sul mercato azionario, contribuendo a un rallentamento del trend rialzista che ha caratterizzato gli ultimi due anni.
Le sfide dell’economia reale
Il 2025 segna un periodo di tensione anche per l’economia reale degli Stati Uniti. Nonostante il presidente Trump punti sulla reindustrializzazione del paese attraverso l’imposizione di dazi, ci sono preoccupazioni circa i tempi e le modalità di attuazione di tali politiche. Il braccio di ferro con l’Unione Europea, la Cina, il Messico e il Canada potrebbe non tener conto delle reali necessità del mercato del lavoro, in un contesto di disoccupazione al 4,1%. Le domande emergono: quali misure adotterà Trump per garantire la disponibilità di manodopera necessaria per la nuova era industriale? E quanto tempo gli americani saranno disposti a tollerare aumenti dei prezzi e frenate economiche?
Previsioni economiche e reazioni del mercato
Goldman Sachs ha recentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’economia statunitense per il 2025, portandole all’1,7%, rispetto al 2,4% stimato all’inizio dell’anno. Inoltre, l’indicatore GDPNow della Fed di Atlanta prevede addirittura una contrazione del PIL per il primo trimestre. Nonostante ciò, Trump continua a minimizzare i timori legati alla sua gestione economica, affermando di non percepire un’imminente recessione. Tuttavia, il mercato dell’oro ha toccato nuovi massimi storici, superando i 3.000 dollari l’oncia, suggerendo che gli investitori cercano beni rifugio in un contesto di incertezza.
Impatto sui posti di lavoro e sulle politiche fiscali
Nel mese di febbraio 2025, l’economia statunitense ha creato solo 151.000 posti di lavoro, al di sotto delle aspettative degli analisti. L’inflazione si è mantenuta al +2,8%, ma questo dato è stato calcolato prima dell’aumento dei dazi sulle merci cinesi e di altre tariffe su acciaio e alluminio. La prossima riunione della Fed potrebbe mantenere i tassi di interesse invariati, ma le politiche di Trump potrebbero influenzare i prezzi al consumo in modo significativo. Secondo J.P. Morgan, la probabilità di una recessione quest’anno è del 40%, e le aziende statunitensi stanno già riducendo le loro previsioni di assunzioni e spese a causa di un clima di incertezza.
Le compagnie aeree segnalano una diminuzione delle prenotazioni, mentre le organizzazioni commerciali avvertono di difficoltà finanziarie per i consumatori. Anche Tesla ha dichiarato di essere esposta a tariffe doganali e ha evidenziato le difficoltà nel reperire componenti negli Stati Uniti. Le aziende americane stanno affrontando un clima di incertezza che potrebbe influenzare negativamente i consumi. Trump sostiene che le sue politiche economiche, inclusi sgravi fiscali, sono progettate per stimolare la crescita dell’occupazione, ma il rischio di turbolenze a breve termine rimane elevato.