
Whatsapp (Fonte Web) Popmag.it
Negli ultimi anni, WhatsApp ha mantenuto una posizione di predominanza nel panorama delle app di messaggistica, vantando oltre 2 miliardi di utenti in tutto il mondo. Tuttavia, la situazione sta rapidamente cambiando, e un numero crescente di persone sta abbandonando questa piattaforma per esplorare alternative che promettono maggiore sicurezza e privacy. Tra queste nuove opzioni, Signal sta guadagnando popolarità a un ritmo sorprendente. In questo articolo, analizzeremo le ragioni di questo trend e approfondiremo le caratteristiche che rendono Signal un’alternativa così attraente.
La transizione verso una maggiore privacy
La crescente preoccupazione riguardo alla privacy dei dati ha spinto molti utenti a riconsiderare le loro scelte in fatto di app di messaggistica. WhatsApp, pur essendo un servizio gratuito, è diventato oggetto di critiche per il modo in cui gestisce le informazioni degli utenti. Le politiche di condivisione dei dati, soprattutto dopo l’acquisizione da parte di Meta (ex Facebook), hanno sollevato interrogativi e preoccupazioni. La decisione di Mark Zuckerberg di interrompere il fact-checking ha ulteriormente contribuito a una crisi di fiducia tra gli utenti.
In un contesto del genere, Signal emerge come una valida alternativa, offrendo una piattaforma di messaggistica progettata per garantire la massima sicurezza. L’attenzione degli utenti verso la protezione dei dati personali è aumentata, e Signal si pone come risposta a queste esigenze, ponendo la privacy al centro della sua missione.

Signal Private Messenger è stata lanciata nel 2013 grazie all’incontro tra Moxie Marlinspike, un esperto di crittografia e sicurezza, e Brian Acton, uno dei fondatori di WhatsApp. Originariamente, Signal doveva essere un’integrazione di WhatsApp, ma la decisione di Acton di allontanarsi da Facebook nel 2017 ha portato a una nuova direzione per il progetto. Con un finanziamento iniziale di 50 milioni di dollari a tasso zero, Signal è diventata operativa nel 2018 sotto la gestione della Signal Foundation, un’organizzazione no-profit presieduta dallo stesso Acton.
Questa struttura no-profit rappresenta una delle principali differenze rispetto a WhatsApp, che è parte di un conglomerato commerciale che mira a generare profitto. Signal, al contrario, non ha scopo di lucro e si basa su donazioni e finanziamenti per sostenere le sue operazioni, il che la rende meno incline a compromettere la privacy degli utenti per motivi economici.
La tecnologia dietro Signal
Uno dei punti di forza di Signal è la sua architettura di sicurezza. L’app utilizza una crittografia end-to-end che assicura che solo il mittente e il destinatario possano leggere i messaggi scambiati. Questo significa che anche i server di Signal non hanno accesso al contenuto delle comunicazioni.
Signal combina diversi protocolli di sicurezza, tra cui:
- Extended Triple Diffie-Hellman (X3DH)
- Double Ratchet
- Curve25519
- AES-256
- HMAC-SHA256
Questi strumenti garantiscono una comunicazione sicura e protetta, rendendo praticamente impossibile per chiunque altro, inclusi hacker o agenzie governative, accedere ai contenuti delle conversazioni. A differenza di WhatsApp, dove la cronologia dei messaggi viene memorizzata sui server, Signal conserva solo le informazioni necessarie per garantire la consegna dei messaggi, mantenendo la maggior parte dei dati sul dispositivo dell’utente. Questo approccio minimizza il rischio di violazioni della privacy e garantisce una maggiore sicurezza per gli utenti.
Il passaggio a Signal non è solo una questione di sicurezza, ma anche di funzionalità. Signal offre tutti gli strumenti necessari per la messaggistica moderna, inclusi messaggi di testo, chiamate vocali e video, condivisione di file e immagini. La sua interfaccia è intuitiva e facile da usare, il che rende la transizione da WhatsApp relativamente semplice per gli utenti.